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Il multitasking ci intossica. C’è molto più succo nella vita facendo una cosa alla volta!!!

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Il multitasking ci intossica. C’è molto più succo nella vita facendo una cosa alla volta!!!

Il multitasking si è diffuso vertiginosamente nei tempi moderni e solo in pochi si rendono conto dei pericoli che questo comporta. Siamo infatti schiavi del “ticchettio” delle lancette dell’orologio pensando che fare più cose contemporaneamente ci faccia risparmiare tempo e raggiungere più risultati.

Viviamo una vita spasmotica sommersi da agende, taccuini, post it e notifiche di ogni genere e non riusciamo a fluire con il ritmo naturale della nostra vita gustandoci con pienezza il momento presente e coglierne tutti i dettagli. Ho scoperto che c’è più succo nella vita quando facciamo una cosa alla volta con la grazia e la pacatezza che ci contraddistingue quando siamo sereni.

Contrariamente a quello che i fautori del multitasking sostengono, questa pessima abitudine non vuol dire essere in grado di fare più cose insieme. Non siamo dei computer.

Qual è la differenza tra noi essere umani “multitasking” ed il computer?

Il computer fa sempre e solo una cosa alla volta. Il trucco è che lo fa così velocemente che non ce ne accorgiamo. Però, ogni volta che fa una cosa, fa quella e basta. In pratica, porta avanti più progetti contemporaneamente, concentrandosi ora su uno, ora sull’altro. Noi “multitasker” invece facciamo contemporaneamente sempre più cose e quasi mai una alla volta. Sarà capitato anche voi mentre guidate di stare al telefono, ascoltare la radio, contemporaneamente chiacchierare con il passeggero accanto, magari sistemare il navigatore e dare una sbirciata anche all’agenda per confermare un appuntamento.

Cosa accade al nostro cervello mentre facciamo contemporaneamente più cose?

 

Per una frazione di secondo guida, per un’altra frazione parla al telefono, per un’altra frazione di secondo sistema il navigatore e così via. Quindi tecnicamente stiamo guidando e ascoltando solo per una parte del tempo che crediamo di impegnare in queste attività. E’ stato dimostrato che il multitasking provoca un deficit cognitivo. Praticamente, è un generatore di errori dovuti a mancanza di attenzione. Il passare repentinamente da un’attività all’altra incoraggia quindi il nostro cervello a sviluppare pessime abitudini.

Mi preme fare alcune considerazioni di natura neuroscientifica, indossando il cappello da Genio Positivo.

Ogni volta che completiamo un piccolo task, come mandare un’email, o un whats app il nostro corpo rilascia una piccola dose di dopamina, un ormone che ci stimola l’effetto “ricompensa”. E siccome il nostro cervello è drogato di dopamina, ne vuole sempre di più e ci induce a completare altri piccoli task per riceverne una nuova dose. Ci sentiamo tutti bravi quando riusciamo a gestire più cose insieme, ma la verità è che confidiamo nel pilota automatico che non abbiamo. Ossia, sulla capacità del nostro cervello di gestire più o meno in autonomia l’attività contestuale a quella a cui ci stiamo dedicando. Questo rende impossibile concentrarci su progetti complessi e allo stesso tempo genera conseguenze negative anche per il nostro quoziente intellettivo (QI) che raggiunge livelli simili a quello di chi ha passato una notte insonne o fumato marijuana. Nei “multitasker” inoltre l’area del cervello responsabile per l’empatia e il controllo delle emozioni è meno sviluppata. Studi scientifici dimostrando che quando siamo concentrati a svolgere un’attività e siamo distratti, possiamo impiegare fino a 25 minuti per ritrovare lo stesso livello di concentrazione. Immaginiamo che succede quando costantemente veniamo interrrotti per fare una cosa diversa!

Ciliegina sulla torta, il multitasking aumenta la produzione di cortisolo, l’ormone che genera lo stress e che innesca risposte come l’impulsività, la fuga, la paralisi e gli effetti potrebbero essere dannosi come paura di non riuscire, debolezza, stanchezza cronica, inadeguatezza, pregiudizio, frustrazione, conflitto. L’invito è sempre quindi all’equilibrio e ad una maggiore consapevolezza.

Quindi, quali sono i rimedi al multitasking?

Ti faccio subito una domanda: quante altre cose hai fatto contemporaneamente  mentre leggevi questo articolo? Magari non ti ricordi nemmeno, come è successo a me durante la prima stesura di questo articolo mentre facevo colazione e senza rendermene conto ogni tanto guardavo la lavatrice per controllare se aveva finito e sentivo le signore delle pulizie mentre sbattevano il mio tappeto fuora dalla mia porta di casa.

Se stai leggendo questo articolo senza distrarti, quindi in modalità monotasking, mi farebbe piacere avere un tuo commento. Torna un attimo indietro sul Social Network dove hai trovato l’articolo e raccontami qual è stata la tua esperienza di lettura. Poi torna di nuovo qui perché ti aspetta la “tecnica del pomodoro”.

La tecnica del pomodoro ci potrebbe aiutare a liberarci dal multitasking. E’ stata ideata da Francesco Cirillo, sviluppatore software ed imprenditore di origini italiane.

Il nome deriva da quei timer a forma di pomodoro, spesso utilizzati in cucina per controllare i tempi di cottura.

Francesco si trovò infatti a fronteggiare un periodo di scarsa produttività e grande confusione mentale. Ogni giorno andava all’università, seguiva le lezioni, studiacchiava distrattamente, ma tornava comunque a casa con quella deprimente sensazione di aver solo perso tempo. Deluso per questo andamento, un giorno decise di fare una scommessa con sé stesso: “voglio vedere se riesco a studiare senza distrazioni e con la massima concentrazione per 10 minuti“. Prese dunque un timer da cucina a forma di pomodoro ed iniziò a studiare. Al primo tentativo perse la scommessa, ma comprese che quel primo passo era stato fatto nella giusta direzione. Da quel giorno continuò a perfezionare questo approccio, sia nello studio, sia nel lavoro, fino ad arrivare a definire quella che è nota oggi come la Tecnica del Pomodoro.

Questa tecnica prevede 5 semplici passi:

  • Scegli un’attività da completare.
  • Imposta il timer a 25 minuti
  • Lavorasulla tua attività senza distrazioni finché il timer non avrà suonato.
  • Prenditi una pausa di 5 minuti.
  • Ogni 4 “pomodori” prenditi una pausa più lunga di 15-30 minuti.

L’importante è che non facciamo la collezione dei pomodori;)

Buona esplorazione…

Caterina