Il coraggio di vivere una vita creativa e piena di significato
20 anni fa circa, fresca di laurea e alle prime armi con il mondo del lavoro, incontrai per la prima volta Alfredo.
💟 È stato uno di quegli incontri che ti regalano un bel paio di occhiali con i quali cominci a vedere davvero come funziona la vita.
Ero appena stata assunta in una stimolante società di consulenza e formazione, quando l’Amministratore Delegato propose a tutto il team di fare un team building.
Ai tempi non sapevo nemmeno il significato di team building.
L’AD ci spiegò quale sarebbe stato l’obiettivo: lavorare sulla leadership personale, imparare a gestire l’ansia e sviluppare abilità individuali e di gruppo per incentivare la creatività e la responsabilizzazione del gruppo stesso.
Partimmo tutti insieme un pomeriggio di settembre verso la ridente cittadina di Pescasseroli, a due passi dalla mia terra di origine Scanno, in Abruzzo.
Appena arrivati il nostro AD ci invitò tutti a sistemarci in camera per poi ritrovarci in un orario preciso nella sala principale di questo meraviglioso agriturismo immerso nella natura abruzzese.
✴️ Fu in quell’occasione che vidi per la prima volta Alfredo.
Ci fu presentato come il trainer che ci avrebbe accompagnati per i 2 giorni di formazione insieme e ci avrebbe guidati per vivere l’esperienza adrenalina del cavallo.
Alfredo cominciò a spiegarci perchè era stato scelto il cavallo come metafora del nostro team building, argomentando sul fatto che il cavallo è un animale da branco che per sua natura segue il capo branco, quindi richiede al manager (che lo monta) di agire con autorevolezza ed empatia, ma anche di attuare una comunicazione chiara e gentile, di esercitare coerenza tra pensare, sentire, volere e agire, dimostrando così la capacità di essere un vero leader.
✴️ Riconobbi subito che Alfredo aveva dei tratti distintivi che lo rendevano davvero unico e speciale.
Sai di quelle persone che al minimo gesto diventano immediatamente autorevoli e trascinatori.
Mi accorsi subito che anche Alfredo mi osservava con curiosità ed interesse.
💟 Iniziò proprio così il nostro meraviglioso viaggio di amicizia e condivisioni di valori e propositi evolutivi.
Abbiamo scoperto di avere passioni comuni, non solo nel mondo del business, marketing, running, digital ma soprattutto mindset e stili di vita.
Ma di questo ed altro magari ne parlerò in uno dei prossimi articoli.
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Il primo momento critico vissuto insieme arrivò qualche anno più tardi quando io mi ero avviata già nella mia carriera imprenditoriale costituendo un gruppo societario con altri due soci e diventandone AD della capo holding.
Mi chiamò Alfredo comunicandomi che l’azienda dove lui ricopriva un importante ruolo come manager, era in crisi e che avrebbe chiuso a breve proprio la sua Business Unit.
In realtà era uno dei tanti segnali che riceveva Alfredo per fare una virata e vivere in pienezza il suo proposito evolutivo.
Senza pensarci nemmeno un attimo lo invitai ad entrare nel mio gruppo societario con l’obiettivo certamente di creare per lui una nuova opportunità di lavoro e il desiderio di fare una nuova e arricchente esperienza professionale insieme.
✴️ Abbiamo trascorso degli anni meravigliosi, lavorando su progetti nuovi e sfidanti insieme, facendo anche viaggi umanitari in Africa giacchè una delle società del gruppo si occupava di turismo solidale.
Non dimenticherò mai quell’esperienza a Malindi.
Anche di questo magari ne parlerò o ne parleremo nel dettagli, chissà, in una delle prossime pubblicazioni.
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Gli orizzonti lavorativi ci spinsero verso altre avventure sia per me che per lui, rimanendo sempre in contatto. Coltivando sempre nei nostri spazi di libertà la nostra passione per lo sviluppo personale e la ricerca nell’ambito delle neuroscienze.
In quegli anni, nelle varie realtà aziendali dove operavo come consulente, ero considerata da tutti portatrice di nuove idee, mi venivano riconosciute eccellenti capacità di vendita, gestione delle trattative e mediazione, venivo considerata una punta di diamante nel business development; eppure non sentivo dentro di me la sicurezza necessaria per potermi esprimere a pieno, mi sentivo bloccata a livello creativo, avevo la percezione di non riuscire ad esprimere l’alto potenziale che si celava in me.
✴️ Fu proprio Alfredo a permettermi di sbloccare questa energia, per questo non finirò mai di ringraziarlo.
In tutta Italia abbiamo sostato sulle panchine, meditando, approfondendo temi di sviluppo personale, riposando dopo una sessione di running, e alla fine di questi venti anni abbiamo scoperto che anche Eckart Tolle aveva questa abitudine.
Ci sedevamo insieme su una panchina, nelle pause pranzo lavorative e ci dedicavamo con un certo gusto la nostra ora sacra di sviluppo personale.
Alfredo mi introdusse così alle prime forme di meditazione, fu lui a parlarmi per la prima volta del percorso formativo per diventare Genio Positivo .
Grazie al suo supporto, alla sua esperienza e competenza, ho iniziato a guardare me stessa, a scegliere chi volevo essere e a lavorare per diventarlo.
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Arrivò poi un altro importante momento in cui la vita ci apre di nuovo un sipario interessante in cui avremmo potuto dare il nostro meglio insieme.
Fu Alfredo questa volta a propormi di collaborare con la società in cui già stava operando da qualche mese nell’ambito del settore web.
😃 Io nel frattempo avevo coltivato smisuratamente la mia passione per il mondo digitale, operando in vari settori come trainer e formatore e specializzandomi in particolare nel settore farmaceutico.
Nello stesso periodo in cui Alfredo mi propose di entrare nella sua realtà, ero stata chiamata da una importante società di Milano che aveva da poco aperto un’Academy e puntava molto sul mio ruolo di Digital Trainer.
Ero combattuta giacchè le prospettive dell’azienda milanese promettevano bene.
Ma, stimolata come sempre da Alfredo, e con fare scanzonato, mi fidai di lui ed accettai un incarico da Digital Business Trainer nell’azienda in cui stava lavorando anche lui come consulente.
💟 Abbiamo trascorso altri meravigliosi anni insieme in questa società.
Nel frattempo siamo arrivati ai giorni nostri affrontando nel migliore dei modi insieme la pandemia e dando vita a progetti e percorsi trasformativi di altissimo livello di cui tanto ho parlato anche nel mio libro “Il passo della sosta” (parlo della mia Digital Bench, la Digital Talent Warming, Il cammino delle panchine, Smart Walking ecc).
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A volte però la vita ti pone di fronte a nuovi ostacoli d affrontare: un episodio terribile si presenta nella vita di Alfredo.
Non dimenticherò mai quel 22 Aprile 2021.
Alfredo viene ricoverato in ospedale per un intervento.
Una complicanza lo trattiene più del dovuto e lo porta a fare un viaggio dolorosissimo in gravi condizioni di salute per oltre due mesi consecutivi.
Dicono che le sfide che incontri nella tua vita siano sempre commisurate alle tue capacità di affrontarle e superarle, ma questa volta per Alfredo e per tutti noi,che eravamo fuori ad aspettarlo, è stata davvero dura.
Non ho mai sentito Alfredo così preoccupato e assente.
Padre di 5 figli e con un livello altissimo di complessità da gestire.
Ricordo ancora una lunga telefonata con Claudia, sua moglie, quando da giorni non riuscivo a sentire Alfredo perchè non era più in grado di parlare ed essere presente a se stesso.
E’ stata un’esperienza terribile.
Un tunnel infinito.
Non riuscivamo mai a vedere la fine.
✴️ Per fortuna, dopo lunghe settimane di attesa arriva la notizia che Alfredo sarebbe potuto uscire a breve dall’ospedale.
Mi sono precipita a casa sua per andarlo a trovare alla prima occasione in cui sarebbe stato possibile.
Appena ci siamo visti, il mondo ci si è “rispalancato” davanti.
Siamo stati i primi minuti, insieme anche a Claudia, a contagiarci di gioia, prospettive, orizzonti nuovi, respiro felice, cura, abbondanza, amicizia, creatività, determinazione.
Sembrava di esserci finalmente incanalati verso il sentiero di una promettente ripartenza.
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Pensate che è finita qui?
Alfredo non sapeva da dove “chiamare a raccolta il suo coraggio” per darmi una notizia che mi avrebbe scioccata.
Alfredo: “Sei pronta”?
Io: “per cosa? Non posso mai stare tranquilla con te. Vai, spara”.
Alfredo: “Non ho più il mio incarico in azienda?”.
Io: “Che cosaaaaa?”
Alfredo: “Si, Cate”. Me lo hanno appena comunicato”.
Non ci sono parole a sufficienza per descrivere quello che ho provato.
Incredulità e scetticismo naufragavano tra le altre sensazioni ed emozioni confuse che provavo in quel momento.
Non è bello trovarsi senza un incarico di lavoro importante subito dopo essere usciti da due mesi terribili in ospedale con 5 figli ed il carico di responsabilità oggettivo che incombe.
Cosa avremmo potuto fare insieme?
Abbiamo scelto la strada più in linea con i nostri valori: lasciare che sia e misurarsi con quello che avevamo a disposizione in quel momento cercando di capire ed accettare ancora una volta che ovunque ci si trova in un determinato momento della vita, ció che accade è per noi ed ha sempre un significato profondo.
Questo non vuol dire restare fermi, ma che è proprio da li che dobbiamo ricominciare per fare un altro salto evolutivo.
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Cosa è successo da questa ripartenza velo racconterò o velo racconteremo in una delle prossima occasioni e chissà se nascerà un’altra opera editoriale, magari a 4 mani, per raccontarvi tutti gli altri episodi ed insegnamenti che hanno caratterizzato i primi 20 anni della nostra amicizia.
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Non posso non evidenziare ciò che ho imparato da quest’ultima “lezione” condivisa insieme ad Alfredo:
✅ mai guardarsi alle spalle per riconsiderare altre possibili soluzioni;
✅ fare tutto ciò che ci fa sentire vivi,
✅ seguire le proprie passioni, coltivandole indipendentemente dall’età;
✅ divertirsi, questo può suonare a qualcuno come essere irresponsabili, ma invece a mio parere, è la cosa più responsabile che ognuno di noi può fare;
✅ fidarsi del proprio cuore e del proprio istinto;
✅ agire facebdo il primo piccolo passo, ovunque decidiamo di andare purché la direzione generi in noi risonanza;
✅ dire grazie perchè la gratitudine aumenta l’energia positiva indispensabile per attirare a sé un maggior numero di cose e persone positive;
✅ prestare attenzione a ciò che ci rende felici;
✅ viaggiare pieni di speranza perchè è molto meglio che arrivare
✅ e…sopratutto coltivare relazioni di valore circondandosi di persone ad alto potenziale.
E tu, quali azioni concrete farai da domani per avere il coraggio di vivere una vita creativa e piena di significato?
Un saluto dalla ragazza della panchina 😉