Quando un segnalibro diventa la tua scintilla
Scrivo da casa. In una di quelle mattinate produttive, mentre il traffico cittadino scorre compulsivamente. Sto ascoltando “Cosa sarà” che Lucio Dalla canta in duetto con Francesco De Gregori. Insieme mi regalano una creatività straripante e soprattutto una felicità assoluta. Felicità intesa come gioia pura del cantare e fare musica. Ascoltare quel Dalla migliora la qualità del tempo e mi fa sentire intellettualmente sollecitata, sia perché si resta intrappolati dalla magia delle note dolci, sia perché quella voce sprigiona un’energia positiva, davvero contagiosa.
Già solo l’inizio ti fa venir voglia di ascoltarla:
…Cosa sarà
che fa crescere gli alberi la felicità
che fa morire a vent’anni
anche se vivi fino a cento..
Così mi è venuta voglia di scrivere, mentre studio e all’interno di ognuno dei 3 libri che ho voglia di sfogliare oggi, trovo 3 segnalibri di cui fin dal primo istante mi sono innamorata. Fate zoom, ne vale la pena. Eccoli:
Il segnalibro a sinistra è del CHO www.chiefhappinessofficer.it
la nuova figura professionale che fa della felicità una strategia organizzativa coerente.
Quello al centro, indovinate un po’? Avete mai sentito parlare di Digital Bench? www.digitalbench.it la piattaforma digitale per divulgare unicità ed accelerare positività.
Quello a destra mi è stato regalato una donna fantastica che si chiama Louise Evansche. Ha saputo rendere protagoniste 5 sedie www.the5chairs.com , ognuna delle quali ha un messaggio importante per tutti noi: quali comportamenti assumiamo in ogni momento? Fate ancora una volta zoom e facciamo attenzione a tutte le volte che ci sediamo sulla sedia rossa.
I tre libri che sfoglio questa mattina sono collegati ai 3 segnalibri e hanno un file rouge anche tra di loro, eccoli veli mostro mentre scrivo questo articolo:
Cosa hanno in comune i 3 segnalibri con i 3 libri? Proprio quello che è accaduto a me questa mattina nello slancio di scrivere questo articolo. Provo a spiegarmi. Parto quindi da “Il vantaggio della Felicità” di Shawn Achor che proprio nell’ introduzione scrive: “Se osservate coloro che ci circondano, noterete che la maggior parte delle persone segue nella vita di tutti i giorni una formula che è stata insegnata loro in modo più o meno sottile dalla scuola che hanno frequentato, dall’azienda in cui lavorano, dai loro genitori o dalla società in generale. Questa sorta di affermazione afferma: se lavori sodo, otterrai il successo e, una volta ottenuto il successo, allora e solo allora sarai felice. C’è un problema: questa formula è errata.
E questo lo spiegano molto bene anche Verusca Gennari e Daniela Di Ciaccio nel loro libro “La scienza delle Organizzazioni Positive” . A pagina 37 in neretto trovate questa espressione che chiarisce perché la formula è errata: “Per fiorire e prosperare, le persone devono sentirsi bene e stare bene insieme, devono sentirsi al sicuro, soddisfatte, ispirate, e non continuamente sotto pressione, stressate, non valorizzate o minacciate dagli altri.”
Sorge spontanea una domanda: come si fa ad invertire questo paradigma? Questo lo spiega molto bene Bruce Lipton nel suo libro “La biologia delle credenze” che in estrema sintesi ci trasferisce “non è il nostro DNA a determinare la nostra vita e la nostra salute, ma ciò in cui crediamo fermamente. Quando trasformiamo i nostri pensieri consci e subconsci, trasformiamo la nostra vita e nello stesso tempo aiutiamo l’umanità ad evolvere fino ad un nuovo livello di comprensione e pace”
Cosa ho voluto dire in questo articolo?
Questa mattina ho iniziato a pianificare le mie attività lavorative. Sarei potuta uscire subito per i miei appuntamenti. Ma ero particolarmente ispirata per studiare. Quindi ho posticipato tutti i miei impegni lavorativi al pomeriggio e ho scelto di fare ciò che che mi faceva stare bene. Ho avuto la possibilità di farlo, perché ho scelto da 20 anni di fare un lavoro autonomo e costruisco le mie giornate in base a quello che ho voglia di fare. Ho ascoltato una delle canzoni che accende tutti i miei sensi. Mentre studiavo mi è venuta voglia di scrivere e ho assecondato anche questo istinto. Ero già felice per quello che stavo facendo perché il mio studio è finalizzato a mettere a terra ancora meglio il mio progetto Digital Bench e quindi il mio proposito evolutivo: guidare persone, liberi professionisti e organizzazioni per esprimere il loro valore unico. Ora, al termine di questo articolo sono ancora più felice, vado a fare un po’ di sport e mi preparo per i miei appuntamenti pomeridiani che andranno sicuramente molto bene;)
Buona esplorazione anche a te e grazie per aver letto fino in fond. Fammi sapere cosa ne pensi se ti va!!
A presto,
Caterina